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Corviale, Centro Ama ancora chiuso dopo il rogo: "E' diventato una discarica"

Il 7 ottobre la struttura di viale Martini dove i cittadini portano i rifiuti ingombranti, è andata a fuoco. Doveva riaprire il 14 ma i tempi si sono allungati

Come se al Municipio non bastasse il degrado della vicina Magliana, dove residenti e comitati sono in lotta perenne con i cassonetti strapieni e le discariche a cielo aperto lungo Tevere. Ci si mette anche l'incendio al Centro Ama di viale Martini, a Corviale, la ciliegina sulla torta. 

Il 7 ottobre la struttura di viale Martini dove i cittadini portano i rifiuti ingombranti è andata a fuoco. Doveva riaprire il 14 ma i tempi si sono allungati, tra le indagini per accertare le cause del rogo e le operazioni di bonifica dell'area.

Materassi, legno, frigoriferi, pezzi di sanitari abbandonati fuori dal cancello del centro. Un ammasso di oggetti di ogni genere che i cittadini lasciano fuori, nonostante le indicazioni, con indirizzi annessi, delle strutture alternative per il deposito:  via Mattia Battistini (Boccea) e via Laurentina. Certo, sono entrambe a una distanza di circa 10 chilometri, non proprio comode. 

In alternativa c'è la raccolta gratuita degli ingombranti a domicilio, da richiedere per non più di due volte al mese tramite un modulo da compilare on line. Ma i cittadini non sembrano scomodarsi: meglio non cambiare abitudini e portarli come sempre in viale Martini, dove nessuno li raccoglie.

"Dopo l'incendio e dopo la mia interrogazione di ieri ho effettuato un sopralluogo presso la sede del centro raccolta AMA di Via Martini a Corvale - denuncia il presidente del gruppo consiliare del Municipio 11 Marco Palma (Pdl) - e ho fotografato una situazione di profondo degrado, frutto certamente anche di un atteggiamento non positivo e propositivo da parte dei cittadini ma anche di un incomprensibile ritardo nella riapertura del centro medesimo che era stato pianificato, per come si legge dal sito dell'AMA, per il 14 ottobre u.s.".

"Chiedo un intervento immediato di bonifica  - conclude Palma  - e se i tempi per la riapertura che, probabilmente sono in subordine  all'inchiesta in corso, proseguiranno oltre a bonificare l'attuale situazione si rende necessario erigere una barriera molto più difficilmente superabile".

Centro Ama Corviale: una discarica a cielo aperto

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