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Corviale, un chilometro di verde sopra il 'Serpentone': l'Ater partecipa al progetto Unimol

Si chiama "Corviale - tetto produttivo" il nuovo progetto proposto dall'Università del Molise, capofila di una decina di laboratori universitari nazionali. Ad annunciare la partecipazione di Ater è il direttore Renato Panella

Un tetto di un chilometro pronto a farsi verde, ecosostenibile, all'avanguardia. L'ater del Comune di Roma parteciperà al programma sperimentale "Corviale - tetto produttivo", il nuovo progetto proposto dall’Università del Molise, capofila di una decina di laboratori universitari nazionali. Ad annunciarlo è il direttore di Ater Roma, Avv. Renato Panella. Di cosa si tratta?

 "Il complesso di edilizia residenziale pubblica di Corviale, già esempio di sperimentazione di un grande condominio, si vuole mettere in gioco iniziando dal tetto - spiega Panella - un orgoglioso tentativo, sicuramente rilevante per il sistema urbano, proiettato nel prossimo futuro, di trasformare i lastrici solari degli edifici esistenti in giardini e orti pensili che contribuiranno positivamente alla salute dell’ecosistema cittadino".

Attraverso la firma della convenzione “Corviale Expo'”, avvenuta lo scorso 7 marzo 2013, è iniziata la selezione degli enti di ricerca, supportati da fondi pubblici e aziende, per sperimentare moduli di verde pensile, serre idroponiche fotovoltaiche per produrre alimenti ed energia, laboratori per riciclare materiali, monitorare consumi e salute, artigianato digitale, formazione a distanza".

"La prima fase – continua Panella – prevede parallelamente il concorso a progetti sperimentali e la sperimentazione preventiva in tutte le regioni, coordinate da UNIMOL, nei laboratori e sui tetti delle aziende di edilizia residenziale pubblica locali. I moduli promossi saliranno sul tetto di Corviale per creare un vero e proprio Expo' da collegare interattivamente con l'Esposizione Universale di Milano 2015. La convenzione ha il preciso obiettivo di condividere con gli abitanti fattibilità innovative, già sperimentate in varie città come New York o Parigi, da declinare in una versione specifica per la cultura mediterranea". Un validissimo progetto, insomma, che si ispira a soluzioni all'avanguardia in materia di sperimentazione ambientale e riciclo energetico. E intanto, in attesa del tetto verde, gli abitanti della 'casa più lunga del mondo' aspettano anche altro.

I FONDI BLOCCATI - Un chilometro di cemento che ospita circa 6 mila famiglie, detto non a caso "Il Serpentone". La prima pietra delle case popolari di Corviale risale al 1977, il "grattacielo orizzontale" di 9 piani d'altezza ha compiuto da poco 35 anni. Per qualcuno un'opera di moderna architettura, per qualcun altro un mostro da abbattere. Per tutti, o quasi, un complesso da riqualificare.  

Per farlo ci sarebbero 42 milioni di euro di fondi europei, stanziati nel 2004 dalla Regione Lazio, ma bloccati dalla giunta Polverini. La lotta di residenti e comitati per l'avvio del risanamento va avanti da anni, con una lunga lista di azioni legali, di carattere penale e amministrativo, nei confronti di Alemanno, Polverini e Buontempo, al tempo assessore alla Casa. Tutto ancora in attesa di risposta.

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