rotate-mobile
Magliana Magliana

Pizzo per occupare una stanza: il Comitato lotta per la casa smentisce le accuse

Un articolo de Il Messaggero parla di 150 euro al mese per una stanza occupata all'ex scuola 8 marzo di via dell'Impruneta. Abbiamo sentito gli occupanti che rigettano le accuse e annunciano querela contro il giornale

“Centocinquanta euro a testa: pizzo per occupare una stanza”. Così questa mattina la cronaca di Roma de Il Messaggero titolava un pezzo a tutta pagina a pagina 32. L'occupazione a cui si fa riferimento è quella nel XV municipio dell'ex scuola “8 marzo”. In sostanza nell'articolo viene riportata la denuncia di un ex occupante, un cittadino eritreo che ha denunciato ai carabinieri di essere costretto a pagare 150 euro al mese per poter avere un posto letto nella scuola occupata. Come lui tutti gli occupanti.

Abbiamo voluto chiedere conto di quest'accusa direttamente agli occupanti della scuola di via dell'Impruneta. Per loro parla Gabriele che fa anche parte del coordinamento cittadino per la lotta per la casa.

Gabriele, secondo quanto riportato da Il Messaggero, voi occupanti dell'ex scuola “8 marzo” pagate 150 euro a testa. E' vero?

E' un'accusa assolutamente infondata e per lo più inverosimile. Basta pensare ad una cosa per capire l'assurdità dell'accusa. Si parla di 150 euro a persona, bambini compresi. Qui ci sono anche famiglie di 3-4 persone il che vorrebbe dire anche 450/ 600 euro a famiglia, cifre che da sole di fatto farebbero cadere i motivi stessi dell'occupazione.

Il cittadino eritreo che ha fatto la denuncia ai Carabinieri dice però di essere un ex occupante. Voi lo conoscete?

Si, è un ex occupante e lo conosciamo. E' una persona che noi stessi abbiamo provveduto ad allontanare qualche tempo fa perchè aveva mostrato comportamenti inadatti.

Una sorta di vendetta quindi?

Non sta a me parlare di vendetta. Certo posso dire che le cose raccontate non sono vere e non so perchè abbia inventato il tutto.

Contro il Messaggero come agirete?

Siamo intenzionati a presentare querela, perchè quanto scritto è assolutamente falso.

Che tipo di persone occupa l'ex “8 marzo”?

Al momento ci sono 40 nuclei familiari. Un terzo delle persone sono italiane, per il resto si tratta di cittadini stranieri. Ci sono anche 15 bambini, più qualcuno in arrivo visto che ci sono delle donne incinte. Siamo tutte persone che lavorano, manco a dirlo in maniera precaria, e che non posso permettersi una casa. Per questo abbiamo deciso di occupare questo stabile che da tempo era abbandonato a se stesso.

Temete lo sgombero?

Beh, l'aria che tira è quella. A breve probabilmente potrebbe toccare anche a noi. In quel caso porteremo avanti tutte le iniziative di lotta già intraprese dopo lo sgombero al Regina Elena.

Sul vostro sito dite che in caso di sgombero la scuola e la zona ricadrà nell'abbandono. Cosa vi dà questa convinzione?

Non c'è di fatto alcun progetto di riqualificazione della scuola. Si era parlato di un fantomatico centro ludico, ma ci siamo informati e non esiste nulla del genere in Campidoglio. L'unico vero piano per questa scuola è il nostro.

Ovvero?

Abbiamo presentato un progetto, già approvato in consiglio Municipale all'unanimità, che prevede la trasformazione dei piani alti della scuola in edilizia popolare e il piano sottostante dedicato all'apertura di una serie di negozi e servizi per la comunità.

Con il quartiere c'è un rapporto conflittuale?

No, assolutamente. Molti degli occupanti sono di Magliana. I bambini vanno nelle scuole del quartiere e noi stessi lavoriamo spesso nel quartiere. Insomma c'è integrazione. In più abbiamo riqualificato la zona. Prima era totalmente abbandonato a se stesso, meta di tossici e sbandati. All'epoca si era un pericolo per l'ordine pubblico.

Ci sono stati problemi di ordine pubblico?

L'unico a marzo, quando c'è stato un attentato incendiario che ci ha colto di sorpresa.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Pizzo per occupare una stanza: il Comitato lotta per la casa smentisce le accuse

RomaToday è in caricamento