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Sabato, 20 Aprile 2024
Magliana Magliana

Gli occupanti: “All'ex 8 marzo nessun racket, è solo una campagna ad arte”

L'avvocato degli arrestati: “Il supertestimone del racket è un cittadino eritreo allontanato dall'occupazione perchè ubriaco e pericoloso per i bambini. In questi mesi ha continuato a minacciare gli occupanti”

“Qui all'ex scuola Otto marzo non c'è nessun racket delle occupazioni”. A dirlo sono gli esponenti del movimento di lotta per la casa in una conferenza stampa, ma soprattutto gli stessi occupanti della struttura di via dell'Impruneta. Dopo quanto accaduto all'alba di oggi, con l'arresto di cinque persone, i comitati hanno deciso di reagire e di passare al contrattacco, contro quella che non faticano a definire “una campagna ad arte per infangarci e delegittimarci agli occhi dei cittadini”.

Nel corso della conferenza stampa convocata per fare chiarezza sulla storia dei 150 euro a persona per occupare la scuola, l'avvocato degli arrestati ha spiegato chi è il cittadino eritreo la cui denuncia ha, di fatto, creato il caso. "Il super testimone del racket delle occupazioni”, spiega l'avvocato Antonia Di Maggio, “è un cittadino eritreo allontanato dall'ex scuola 8 Marzo perché era violento e si ubriacava diventando pericoloso per i bambini. Per un anno ha minacciato telefonicamente proprio una delle donne arrestate, anche di violenze sessuali. Pochi mesi fa ha aggredito un altro abitante della ex scuola con una sprangata alla testa causandogli sei punti di sutura. Ricattava quasi quotidianamente gli abitanti dicendo "se non mi fate rientrare vi faccio sgomberare”.

  Il super testimone è un cittadino eritreo allontanato dall'occupazione perchè violento e pericoloso per i bambini
 
Insomma un supertestimone non proprio attendibile come ribadito anche giovedì scorso a Roma Today anche da Gabriele, uno degli occupanti dell'8 marzo che fa parte del gruppo degli arrestati che ora si trova a Regina Coeli con altri due uomini. Gli altri due arrestati si trovano uno ai domiliari, l'altra a Rebibbia. Uno degli arrestati non è stato invece trovato in casa dai carabinieri.

Gli occupanti spiegano quali sono le spese comuni che versano in un unico fondo: “Paghiamo una quota di 27 euro per nucleo familiare e 15 euro a singolo ogni mese ma solo se ne abbiamo la possibilità. Questi soldi vanno in un fondo cassa che ci serve per sistemare il palazzo in cui quando siamo entrati non c'era niente. Con questi soldi abbiamo montato le docce e sistemato le luci". Una quota assolutamente volontaria come conferma ad esempio Roberto Di Nardo, siciliano che vive all'8 marzo: “Io non lavoro e verso la mia quota solo quando ho soldi”.

  Se non mi fate rientrare vi faccio sgomberare: questa la minaccia del supertestimone agli occupanti
 
Presenti alla conferenza stampa anche il capogruppo regionale di Rifondazione Comunista Ivano Peduzzi, il coordinatore di Sinistra e Libertà Gianluca Peciola e il consigliere comunale Andrea Alzetta, detto Tarzan, che prendendo la parola ha detto: “Non c'é nessun mistero nel fatto che chi abita nelle occupazioni si autotassi per fare i lavori ma parlare di racket è calunnia pura".

Per manifestare la propria solidarietà aglire arrestati i manifestanti hanno organizzato due presidi a Rebibbia e Regina Coeli. Per venerdì è in programma un corteo contro gli sgomberi.

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