"Il Comune di Roma ha garantito ai genitori di Marius, il piccolo rom morto a Roma nel rogo di via Morselli, un alloggio adeguato.” Lo si legge in una nota dell'Associazione 21 Luglio.

A seguito di quel drammatico evento avvenuto il 27 Agosto a Muratella, anche il fratellino di 3 mesi era rimasto gravemente ustionato. Numerose erano state le dichiarazioni di solidarietà dagli organi istituzionali e forte la disponibilità a offrire sostegno e aiuto ai genitori del bambino.

"Malgrado le promesse - si legge ancora nella nota - alla coppia era stata offerta, dopo un mese dall'incidente, l'accoglienza presso la struttura di via Salaria 971 all'interno della quale erano state già documentate gravi carenze strutturali e igienico-sanitarie. La famglia, nonostante le rassicurazioni delle autorità locali, si sentiva abbandonata e priva di qualsiasi sostegno morale e materiale.”

In un appello lanciato il 12 Ottobre si sollecitava il sindaco Alemanno “affinché nel rispetto della Convenzione internazionale sui diritti dell'Infanzia, venisse garantito al piccolo rom ricoverato, al momento delle sue dimissioni dall'ospedale, il diritto di restare coi propri genitori in un alloggio che fosse stato giudicato idoneo dal personale medico alla luce delle sue condizioni di salute, utilizzando anche una delle strutture socio assistenziali del Comune di Roma".

Grazie anche alle centinaia di adesioni on-line raccolte da questo appello, oggi i genitori di Marius vivono dentro un'abitazione del Comune di Roma che consente loro di poter assistere il figlio ricoverato nel modo migliore e in futuro di poterlo accogliere in casa senza problemi.

“Insieme ai firmatari dell'appello – conclude la nota - esprimiamo soddisfazione ringraziando quanti si sono adoperati per sostenere la famiglia nella tutela dei loro diritti fondamentali".