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Magliana Magliana / Via Murlo

Raid a Magliana, perquisizioni e interrogatori in zona: è caccia aperta ai 15 aggressori

Secondo quanto si è appreso, le perquisizioni e gli interrogatori sono orientati non in ambienti politici o estremisti della zona, ma nei confronti di alcuni gruppi che già in passato hanno effettuato gesti di intolleranza

Nella ragnatela di vie che caratterizza la Magliana questa mattina l'argomento era un pò sulla bocca di tutti. L'aggressione all'internet point con angolo bar di via Murlo, ha scosso il quartiere, dove la presenza di immigrati e di esercizi commerciali di quel tipo è massiccia.

Oggi in quella ragnatela le gazzelle dei Carabinieri sono state viste passare da un portone all'altro, da un bar all'altro, a caccia di indizi e testimonianze in grado di poter aiutare nelle indagini. Secondo quanto si è appreso, le perquisizioni e gli interrogatori sono orientati non in ambienti politici o estremisti della zona, ma nei confronti di alcuni gruppi che già in passato hanno effettuato gesti di intolleranza.

Dalla ricostruzione di quanto accaduto ieri il gruppo non ha utilizzato mazze o bastoni ma gambe di sedie e paletti presi in strada.

Un elemento importante è che il proprietario bengalese avrebbe già subito minacce in passato. A riferirlo all'Ansa è stato suo figlio di 15 anni. "Un paio di mesi fa un italiano minacciò mio padre per strada, nei pressi del suo locale, dicendogli che avrebbe ucciso me e mio zio e senza dare altre spiegazioni. Per fortuna adesso quest'uomo è in carcere perché ha commesso anche altri reati".

Inquietante anche il particolare di una minaccia subita l'estate scorsa: "Un gruppo di giovani, probabilmente minorenni - riferisce il ragazzo - ha inciso delle scritte sulla carrozzeria dell'auto di mio padre, parcheggiata nei pressi del locale, con un chiodo, scrivendo “negri di m...” e “infami".

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