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Tiberis, il "parco d'affaccio" resta com'è: bocciato il ripristino chiesto dalla Soprintendenza

La realizzazione della spiaggia sul Tevere, criticata dalla Soprintendenza di Stato, è stata oggetto di una commissione trasparenza. Resta incerto l'utilizzo dell'area sotto Ponte Marconi

La spiaggia sul Tevere è chiusa. Dal 26 ottobre il cancello che consentiva l'accesso da lungotevere Dante, è sbarrato. Di Tiberis restano soltanto i campi da beach volley e poche piante in vaso. Non c'è più traccia di ombrelloni, sdraio, macchinette per la distrubuzione di bevande. Ma l'area non è stato ripristinata come aveva chiesto la Soprintendenza di Stato. Nè probabilmente lo sarà.

La commissione trasparenza di Roma Capitale

Il Dipartimento Ambiente ha difeso a spada tratta la scelta di bonificare la banchina sotto il Ponte Marconi.  Ed ha risposto, in un'apposita commissione trasparenza convocata martedì 13 novembre, a tutti i rilievi mossi  esattamente due mesi prima dalla Soprintendenza. Secondo quest'ultima, nell'area, si era proceduto a rimuovere la vegetazione presente in maniera "indiscriminata e radicale" vala a dire senza fare distinzioni tra "vegetazione infestante e quindi estirpabile e vegetaziine golenale tipica delle zone umide, che va invece tutelata".

La difesa del Dipartimento Ambiente

In merito all'accusa di alterazione del paesaggio naturale, la titolare del dipartimento Ambiente ha spiegato che "non abbiamo sradicato nulla dalla vegetazione, ci siamo limitati a rimuovere dei rifiuti, anche tossici e degli insediamenti abusivi. Per quanto riguarda il canneto, non è stato estirpato, ma solo tagliato ed infatti sta ricrescendo. Poi – ha fatto notare la Matassa – occorrerà provvedere anche alla sua manutenzione". 

Ponte Marconi, c'era una volta Tiberis: oggi è così

L'argine danneggiato ed il cono panoramico di ponte Marconi

Nel corso della commissione trasparenza, alla quale la Soprintenza  di Stato, seppure invitata ,non ha partecipato, sono stati affrontati anche altri nodi. Il delegato del Campidoglio per il fiume Tevere, ha replicato all'affermazione secondo cui sia stato danneggiato in più parti "l'argine golenale novecentesco" della banchina sotto ponte Marconi. "Abbiamo provveduto a liberarlo dagli infestanti le cui radici rischiano invece di romperlo. Inoltre, per riqualificare l'area, lo abbiamo pulito a mano e con l'acqua. Quest'operazione andrebbe realizzata su tutto l'argine – ha invece osservato il delegato capitolino –e la Soprintendenza dovrebbe  piuttosto chiedere alla Regione d'incaricarsene". Per quanto riguarda infine "il cono visuale panoramico" che l'intervento eseguito non avrebbe rispettato, è stato fatto notare dai consiglieri pentastellati ma anche dal delegato del Tevere che, nella zona, andrebbero controllate invece le concessioni ad esempio di "impianti sportivi che hanno recinzioni alte sei metri". 

Il futuro del "parco d'affaccio"

In definitiva alla Soprintendenza il Campidoglio non sembra intenzionato a fornire nessun progetto di ripristino dei luoghi come invece, il Soprintendente Prosperetti, aveva richiesto. "Il lavoro che faremo da qui in avanti sarà di sfalcio dell'erba, di pulizia e durante l'anno potrebbero essere organizzati anche altri eventi, magari di educazione ambientale come ci è stato richiesto da alcune associazioni. E' possibile realizzarvi anche delle manifestazioni cinofile – ha annunciato la dottoressa Matassa – visto che lì vicino c'è la struttura rifugio di Ponte Marconi". Il parco d'affaccio, costato circa 140 mila euro tra bonifiche ed allestimenti, resterà più o meno com'è oggi. Senza ombrelloni nè sdraio, almeno fino alla prossima estate. Poi, verosimilmente, tornerà Tiberis.

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