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Portuense Acilia / Viale Alessandro Ruspoli

Adozione delle aiuole, "No al Far West: serve il coordinamento delle istituzioni"

L'associazione "Tappami" ha commentato l'iniziativa del Dipartimento Ambiente che ha bloccato l'adozione delle aiuole. "Lo spontaneismo rischia di diventare una specie di Far West. Le istituzioni dovrebbero però organizzare il contributo dei cittadini"

L'altoltà che il Dipartimento Ambiente ha dato alla pratica di adozioni delle aiuole, sta facendo discutere. Il Municipio XI, che aveva promosso l'iniziativa dei residenti di Portuense, è stato molto critico. C'è chi invece ha riconosciuto il valore dell'intervento dipartimentale. A condizione che la componente politica, sappia trovare le risposte alla crescente domanda di partecipazione. E' questa la posizione dell'Associazione "Tappami".

LA TERZA VIA - "Le leggi e i regolamenti vanno rispettati, soprattutto quelle che regolano la sicurezza e la cura dei beni pubblici – premette Cristiano Davoli, animatore dell'Associazione che a Roma è impegnata nel tappare le buche stradali – Se cambia il contesto, anche le norme possono evolvere riuscendo ad includere la nuova volontà di partecipare, che a volte crea gli stessi benefici e utilità sociali alle quali le norme si ispirano. Le Istituzioni  prosegue Davoli  hanno ragione nel non voler tollerare uno spontaneismo che rischia di diventare una specie di far west, ma deve esserci un modo per organizzare il contributo di cittadini di buona volontà. Se i cittadini vogliono prendersi cura di alberi e aiuole ma il Campidoglio teme che le danneggino per inesperienza magari si può pensare a corsi formativi e certificazioni che garantiscano competenza, sicurezza e tutela del bene pubblico. Insomma bisogna trovare caso per caso un modo per inserire la volontà di partecipazione civica in un quadro normativo locale".

UN APPOSITO ALBO - Nel coro delle critiche, si registra anche la voce di Stefano De Lillo, portavoce della lista Roma Popolare. "Mi rincresce criticare l’amministrazione comunale che ha bacchettato i cittadini del quartiere Portuense perché si sono presi cura di alcune aiuole autonomamente e senza chiederne il permesso. Piuttosto il Comune e il Municipio avrebbero dovuto, al contrario, premiarli e non dissuaderli nel incalza De Lillo io stesso mi farò promotore dell’idea di piantare il primo albero e curare un’aiuola per intitolarla a una figura di alto profilo".  Da Roma Popolare arriva anche una proposta . "La nostra idea – chiarisce De Lillo  è quella di istituire un albo dei curatori del verde pubblico cittadino per gli spazi più piccoli secondo un apposito regolamento che risponda alle necessità e alle tutele dei volontari e dell’area presa in gestione. Inoltre per le aree di maggiore estensione proporremo, per la manutenzione, l’utilizzo di sponsor privati come già accade nelle grandi capitali europee".

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