Portuense: mille firme contro l'Antenna sul residence Blank et noir

Mille firme in poche ore: è questa la straordinaria risposta dei cittadini del quartiere Parrocchietta al Portuense, riuniti in Comitato spontaneo, contro la scelta della proprietà del Residence "Blanc et Noir" di via Alberese di installare sul terrazzo di uno degli edifici adibiti a foresteria un'antenna per la telefonia mobile.

“E' sconcertante”, spiega il Coordinamento dei Comitati Romani contro l'elettrosmog, “che ancora accadano fatti come questo, quando sono venuti a mancare elementi fondamentali del processo autorizzativo previsto dal Protocollo d'Intesa, stipulato tra Comune e gestori nel 2004 e tuttora in vigore”.

Il comitato contro l'elettrosmog di Parrocchietta denuncia infatti l'assenza dell'informativa preventiva alla popolazione. “Non si capisce poi perchè”, aggiunge il comitato “i lavori si siano concentrati nelle ore notturne. Forse per evitare occhi indiscreti in carenza delle prescritte autorizzazioni? O forse per aggirare più agevolmente i rigidi protocolli sulla sicurezza dei cantieri? O ancora, infine, per limitare i timori di proteste della popolazione?”


I cittadini, preso atto di tutte le vicende legate alla normativa (nazionale e locale), sfavorevoli all'applicazione del principio di precauzione, non chiedono semplicemente l'allontanamento delle sorgenti di elettrosmog dal loro territorio, ma sollecitano l'approvazione e l'applicazione della Delibera di iniziativa Popolare, con cui si chiede di dotare la Capitale di un Piano Regolatore delle antenne, delibera da troppi anni custodita nei cassetti del Campidoglio e che ha fino ad ora tacciato di palese inadempienza il Consiglio Comunale.

Il Coordinamento dei Comitati romani spiega che “per tutti questi motivi si è schierato da subito a fianco dei cittadini di Parrocchietta, per contribuire a rafforzare l'azione di pressione nei confronti delle autorità locali e comunali, chiamate in causa ad assumersi ognuna il proprio grado di responsabilità, individuando la migliore soluzione non solo per rimuovere l'impianto da un sito potenzialmente nocivo, ma per garantire la tutela sanitaria della popolazione in ogni luogo e situazione, con l'approvazione in Consiglio comunale del Piano Regolatore delle sorgenti di emissione elettromagnetica”.