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Crollo di Vigna Jacobini: nessun colpevole, nella tragedia morirono 27 persone

Non ci sono colpevoli per il crollo di un palazzo in via Vigna Jacobini, avvenuto a Roma il 16 dicembre del 1998 e che provocò la morte di 27 persone. Si è concluso con l'assoluzione dell'imputato il processo d'appelo bis

Il processo d'appello bis per il crollo del palazzo in via Vigna Jacobini si è concluso: non ci sono colpevoli. Al processo, ieri, è stata decretata l'assoluzione di  Mario Capobianchi, uno degli amministratori della tipografia presente nel seminterrato dello stabile. Nel crollo della palazzina, avvenuto il 16 dicembre del 1998, morirono 27 persone e molti rimasero feriti.

L'imputato, in primo grado, era stato condannato a due anni di reclusione per omicidio colposo plurimo e disastro colposo. La formula utilizzata dal giudice oggi, dopo oltre quattro ore di camera di consiglio è quella "perché il fatto non costituisce reato" che potrebbe lasciare aperta la strada risarcitoria per i parenti delle vittime.

Nel corso del procedimento lo stesso rappresentante della Procura aveva chiesto l'assoluzione dell'imputato. Il magistrato, nel corso della sua requisitoria, ha fatto riferimento alla perizia svolta su incarico della Corte d'Appello in base alla quale il crollo è stato causato da "carenze progettuali, scarsa qualità ed estrema disomogeneità del calcestruzzo", oltre che dalla "riduzione con il tempo della portanza dei pilastri". I periti, di fatto, hanno scagionato la Stilgraf, la società di tipografia che operava nel seminterrato dalle responsabilità della tragedia.

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