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Portuense Monteverde / Piazzale Enrico Dunant

Forlanini, il primo aprile cittadini in piazza contro la svendita dell’ospedale

Sabato primao aprile oltre quaranta comitati scendono in piazza per protestare contro l'alienazione dell'ex complesso ospedaliero. Nel frattempo si segue anche la strada giudiziaria, con un ricorso già presentato al TAR

Due mozioni recentemente votate in Assemblea Capitolina, il ricorso al Tar, una manifestazione cittadina. La strategia messa in campo per difendere il Forlanini è composita. Ed è portata avanti da partiti di maggioranza ed opposizione, da cittadini e da professionisti che vedono come fumo negli occhi la “patrimonializzazione” dell’ex complesso ospedaliero.

LA MANIFESTAZIONE CITTADINA - Sabato primo aprile il “Coordinamento Forlanini proprietà pubblica bene comune” ha organizzato un corteo. Appuntamento alle 10 in piazza Dunant dove prenderà avvio la manifestazione che, percorrendo Monteverde, arriverà davanti l’ex ospedale. Sarà un corteo composito “con più di quaranta tra comitati, sindacati, associazioni da tutta Roma che hanno aderito insieme a singoli cittadini, per rivendicare la destinazione pubblica dell’ex ospedale e la sua riconversione a servizi sociosanitari.  “Dopo dieci anni di inerzia e abbandono – sostiene in una nota il Coordinamento – la giunta Zingaretti il 13 dicembre 2016 ha deliberato la vendita del complesso per fare cassa. Noi, al contrario, siamo per la difesa del patrimonio pubblico e del diritto alla salute, per questo chiediamo di restituire tale prezioso bene alla collettività, dotandolo di quei servizi di cui la cittadinanza ha bisogno”.

L'INDECISIONE DELLA REGIONE - Il destino dell’ex complesso ospedaliero, dopo la sua dismissione, non è mai stato chiaro. A settembre con un comunicato Alessandra Sartore, assessore Regionale al Bilancio, aveva dichiarato “l’ambizione di difendere l’interesse pubblico del complesso, realizzando servizi per i cittadini e le imprese e una cittadella della Pubblica Amministrazione”. L’ambizione deve però esser venuta meno nel volgere di pochi mesi. Le linee guida approvate dalla Giunta Zingaretti, hanno impiegato poco a disattendere le aspettative ingenerate. Ed  anzi, come aveva ricostruito il capogruppo di Sinistra Italiana Stefano Fassina, “la Regione il 13 dicembre ha disposto il passaggio da bene indisponibile a immobile disponibile, autorizzando la dismissione a un prezzo fissato dall'Agenzia del Demanio a 70 milioni di euro”.

IL CORTEO ED IL RICORSO AL TAR - La manifestazione di piazza nasce dunque dall’esigenza di palesare una decisa contrarietà verso la decisione assunta dalla Regione Lazio. Ma come si accennava, è una iniziativa che si colloca all'interno di una strategia più complessa. E che si svolge su più piani. “Alla lotta  – spiega il Coordinamento – si affianca l’azione giudiziaria: è stato infatti presentato ricorso al Tar contro la delibera di alienazione del complesso, a cui ha aderito, ‘ad adiuvandum’, il Comune di Roma. E ora si attende il cosiddetto 'tavolo partecipato', promesso dalla Regione. Le speranze – conclude la nota del Coordinamento – sono però affidate alle decisioni del Tar”.  Ed alla manifestazione cittadina di sabato primo aprile.

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