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Arvalia Magliana / Viadotto della Magliana

Le code sulla Roma Fiumicino mettono in crisi il Municipio XI: l'esperienza M5s è appesa ad un filo

Chieste le dimissioni al presidente Torelli. La maggioranza, dopo l'abbandono di tre grillini, conta un solo voto in più dell'opposizione

La canalizzazione del traffico in entrata sul viadotto della Magliana continua a creare file. Le auto, nonostante la città cominci a svuotarsi per le ferie estive, restano inesorabilmente incolonnate sull'autostrada Roma Fiumicino. L'efficacia della sperimentazione, fortemente voluta dalla maggioranza pentastellata del Municipio XI, resta quindi tutta da verificare. Gli effetti della canalizzazione saranno finalmente affrontati in consiglio municipale il prossimo martedì 17 luglio.

Le proteste ed il silenzio assordante

La prima occasione per discutere sulle conseguenze della canalizzazione è stata sprecata. Per questo l'appuntamento del 17 rischia di rappresentare uno spartiacque. I malumori tra le file dell'opposizione serpeggiano. Non ne fanno un mistero i consiglieri di centrosinistra. Parlano di una "folle sperimentazione" e di una "scellerata opera del Municipio XI" i rappresentanti del partito democratico di Arvalia. Nel criticare l'operazione ricordano la bocciatura del Sindaco di Fiumicino, "le lamentele dei sindacati di tassisti e autonoleggiatori e da ultimo anche la nota della Prefettura". Le proteste non hanno però di fatto sortito alcun effetto ."Di fronte al quotidiano caos la risposta della Sindaca Raggi è di un assordante silenzio, la risposta dei tecnici della mobilità capitolina è ancor più imbarazzante con note ambigue che dicono tutto e il contrario di tutto".

Torelli scarica sul Dipartimento

Chi rischia di pagare le conseguenze di questa "canalizzazione del traffico" è però il presidente Torelli. Il Minisindaco però, incalzato sulla questione, ha spiegato che "la sperimentazione è seguita dal Dipartimento Mobilità e non dal municipio. Penso che sono loro deputati a rilasciare dichiarazioni in merito, anche perché hanno contezza degli aggiornamenti giornalieri". Il massimo rappresentante dell'ente di prossimità preferisce quindi non sbilanciarsi. Ma in tal modo offre il fianco alle critriche dell'opposizione. 

La richiesta di dimissioni

I consiglieri del Partito Democratico sottolineano infatti "l'inadeguatezza, l'irresponsabilità ed il  disinteresse del Presidente del Municipio XI, Mario Torelli che incurante di questi fatti, privo ormai di una maggioranza consiliare e in balia degli eventi, continua a tacere, non prendere posizione, non dire una parola per riportare un po’ di buon senso nell'amministrazione municipale facendo ritirare questo scellerato provvedimento". Con queste premesse,  diventa quasi scontata la richiesta di rassegnare le dimissioni.  "Un'istanza legittima" ha commentato il presidente Torelli. E non del tutto peregrina se si considerano le forze in campo.

Un solo voto tra maggioranza e opposizione

Dopo le dimissioni di Mirko Marsella e quelle più recenti di Maria Cristina Restivo e Gianluca Martone, la squadra pentastellata alla guida del Municipio XI è stata notevolmente ridimensionata. A conti fatti, l'opposizione conta solo un consigliere in meno della maggioranza, volendo includervi anche Mario Torelli che, in quanto presidente, è anche il primo dei consiglieri. Se centrodestra, centrosinistra e gruppo misto decidessero quindi di convergere su una richiesta congiunta, basterebbe un raffreddore d'un portavoce pentastellato per creare uno tsunami. Anche per questo, l'appuntamento di martedì 17  luglio può trasformarsi in uno spartiacque. La speranza è che nel parlamentino di via Mazzacurati l'impianto di climatizzazione funzioni a dovere. La seduta si preannuncia infuocata.

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