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VIDEO | Ancora rifiuti nella Valle Galeria, bagarre nell’aula consiliare: contestati Raggi e Bagnacani

L’assemblea pubblica di giovedì 27 dicembre, organizzata dall’amministrazione capitolina e municipale per spiegare ai cittadini come funzionerà il sito di Ponte Malnome

Sapevano che non sarebbe stato facile. Far capire ai cittadini della Valle Galeria, che per oltre 30 anni hanno convissuto con la discarica di Malagrotta ed altri siti inquinanti, l’esigenza di portare 300 tonnellate al giorno di indifferenziata nell’ex polo per rifiuti ospedalieri si è rivelata un’impresa non da poco. Contestazioni, urla, insulti, chi è arrivato addirittura alle mani.

Una lunga ed intensa assemblea quella che ieri sera si è svolta all’interno dell’aula del XI municipio, al Corviale. Un centinaio i cittadini che non hanno voluto mancare all’appuntamento con l’assessora capitolina all’Ambiente, Pinuccia Montanari, la sindaca di Roma, Virginia Raggi, e il presidente di Ama, Lorenzo Bagnacani. Incontro che è iniziato un’ora in ritardo (era previsto alle 21), con la prima cittadina che si è presentata solo alle 23: “Ero in campidoglio a lavorare”, si è giustificata. E dopo una lunga premessa di Montanari che ha parlato degli obbiettivi della raccolta porta a porta, dell’esigenza di ridurre i rifiuti senza entrare nel merito del sito di Ponte Malnome, i cittadini hanno messo in scena una forte protesta: “L’Ama non passa e noi paghiamo - dicono alcuni - ci parli della Valle Galeria non degli altri municipi”.

L’arrivo del presidente Bagnacani ha l’obbiettivo di chiarire lo scopo di un sito di trasferenza, ovvero quello che verrà predisposto a Ponte Malnome: “Non si tratta di un impianto di trattamento, ma solo di trasferimento dei rifiuti dai camion più piccoli a quelli più grandi che andranno negli impianti di conferimento finale, fuori dalla città - spiega Bagnacani -. In un momento come questo, senza il Tmb Salario, abbiamo avuto la solidarietà di territori come l’Abruzzo, chi produce rifiuti qui (riferito alla Valle Galeria, ndr) non può sottrarsi a questo contributo temporaneo”. “Ho voluto questo incontro per far prendere ad Ama le proprie responsabilità - dice Raggi - hanno preso un impegno con questa amministrazione, entro sei mesi devono trovare un altro sito, proroghe non ne avranno”.

Cittadini sul piede di guerra pronti a monitorare da vicino quello he accadrà in quel sito, ma soprattutto se i tempi verranno rispettati “perché non ci fidiamo più - sottolinea Emanuela D’Antoni, comitato produttori agricoli Valle Galeria - pronti ad avviare un’azione legale per l’accanimento che si ha nei confronti di questo territorio”. Entro fine gennaio Ama dovrà presentare il progetto per un sito di trasferenza definitivo alternativo a Ponte Malnome. “Quando Ama ci ha detto che questo era l’unico siti disponibile da subito ci siamo opposti - spiega Raggi durante il suo intervento -, ma non posso permettere che ci siano 300 tonnellate di rifiuti al giorno in strada. Questa non è la scelta ottimale, ma l’impianto verrà pulito ogni sera ed i consiglieri del municipio, insieme ai cittadini potranno monitorare il sito ogni volta che vorranno”.

Mentre appare evidente quanto si ragioni e si operi unicamente spinti dall’emergenza. Una condizione che ha già portato Roma a fare delle scelte azzardate e sbagliate: zero progettualità, nessuna creazione di un sistema adeguato in grado di superare, a suo tempo, la discarica di Malagrotta. Oggi ci si chiede perché si è dovuto arrivare al punto che il Tmb Salario fosse chiuso a causa di un incendio. Senza impianti, con una raccolta differenziata dei rifiuti fallimentare, si chiede ancora una volta il sacrifico ad un territorio che ha dato già molto alla Capitale. In barba al “cambiamento” promesso e che i cittadini aspettavano.

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