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Marconi Marconi / Lungotevere di Pietra Papa

Ex Mira Lanza: il Municipio sogna una riqualificazione partecipata

Occorre rilanciare le sorti dell'ex saponificio

Un processo partecipato per riqualificare l'ex Mira Lanza. Il Municipio XI prova a prendere l'iniziativa. E punta a trasformare lo storico complesso industriale di Marconi, per metterlo a servizio del territorio. Un tema che è quindi tornato in agenda, grazie ad un'apposita Commissione urbanistica svoltasi venerdì 16 febbraio.

I bisogni del quadrante

L'appuntamento  ha consentito di ribadire quelle che sono le esigenze del quadrante. Dopo la trasformazione dell'ex Città del Gusto in tanti appartamenti, al quartiere mancano dei servizi. Non c'è più la Asl nè il cinema multisala. In compenso però stanno arrivando tanti nuovi residenti. Da qui l'esigenza di ottimizzare gli spazi esistenti, a partire dall'ex saponificio Mira Lanza.

Un bando di progettazione 

"Puntiamo ad un bando aperto a tecnici, ingegneri, architetti ma anche alle varie realtà del territorio che possano realizzare una progettazione preliminare – ha spiegato il vicepresidente ed assessore ai Lavori Pubblici Luca Mellina – il premio potrebbe essere la trasformazione del progetto, da preliminare in definitivo". Un primo passo verso un'eventuale Conferenza dei Servizi in cui affrontare tutti i nodi ed i vincoli che, un complesso storico come l'ex Mira Lanza, necessariamente porterebbe in dote.

Dove reperire i fondi

Le proposte di riqualificazione in questi anni non sono mancate. L'area è stata parzialmente rilanciata con l'apertura del Teatro India. Tuttavia con il tempo la zona è stata vittima di incendi e ripetute occupazioni che, inevitabilmente, hanno finito con il degradarla. Per recuperare il complesso serviranno comunque dei fondi.  "Potremmo anche pensare di rilanciare l'ex saponificio chiedendo ai costruttori che hanno edificato in zona di farne un'opera a scomputo" ha suggerito l'assessore Mellina, lasciando intendere che esista una sorta di credito cui eventualmente attingere. 

Lo scetticismo

La prima tappa del processo partecipativo non ha però convinto tutti.  "In genere è la politica che, partendo dalle certezze di cui dispone, traccia la linea sull'obiettivo da raggiungere" ha osservato a margine dell'appuntamento il vicepresidente del Consiglio municipale Marco Palma. L'assenza di questo indirizzo rischia di paralizzare l'iniziativa. E, nell' "immobilismo" che ne deriverebbe, l'amministrazione potrebbe decidere di prendere una decisione tranciante: "temo che il Comune possa finire col cedere quell'area ai privati, per ottenere delle opere da qualche altra parte". Una visione, quella del consigliere Palma, che cozza con l'intenzione di riqualificare l'area per destinarla a servizi pubblici.

I sogni e gli incubi

Ma nel tempo le proposte non sono mancate. Dall'Accademia d'arte drammatica Silvio D'Amico in poi, le buone intenzioni sono progressivamente naufragate. "Noi oggi vogliamo mettere nel cassetto un progetto di rilancio" annuncia Mellina. Purchè non si tratti di un cassetto dei sogni. Perchè, se troppo a lungo cullati, i sogni si trasformano in incubi. 

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