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Marconi, quale futuro per piazza della Radio? Tra parcheggi e alberi da tagliare tutti i nodi da sciogliere

Il 22 settembre si concludono i primi sondaggi archeologici in previsione del PUP. Restano sul tavolo tanti interrogativi legati alla sistemazione superficiale della piazza ed al destino dei suoi posti auto

Cosa succede a piazza della Radio? Sono molti i residenti di Marconi che stanno guardando con apprensione agli sviluppi del cantiere partito, per la prima fase di sondaggi archeologici, lo scorso luglio.

Le proteste degli abitanti

"Era già difficile parcheggiare a viale Marconi quando la piazza era operativa, adesso è diventato un incubo" ha fatto notare la signora Raffaella Orofino, un'abitante della zona. La residente ha inoltre lamentato anche il fatto che "si stanno allargando nella piazza senza comunicare nulla",  cosa che non contribuisce a rasserenare gli animi di chi teme un protrarsi dei lavori.

L'allargamento del cantiere

L'ampliamento del cantiere, segnalato dalla cittadina, trova conferma in una determina dirigenziale con cui il Comandante della Polizia Locale, integra i provvedimenti intrapresi ad inizio luglio. Per ora, tuttavia, non sono state comunicate deroghe rispetto alla scadenza dei lavori, inizialmente prevista per il 22 settembre.  

Le fasi di cantierizzazioni ed il ripristino della piazza

Secondo il Comitato di Quartiere, che il 5 settembre ha incontrato l'assessora alla mobilità Linda Meleo, sono quattro le fasi di "espolorazione" previste a  piazzale della Radio  "La società  però – ha sottolineato il presidente del CdQ - si è impegnata al ripristino delle aree interessate prima di procedere ai successivi scavi". Una buona notizia per chi temeva che i posti auto, al termine dei vari sondaggi, sarebbero stati andati tutti persi. In realtà, il tema della sistemazione superficiale della piazza, è uno dei tanti che restano da risolvere.

La sistemazione superficiale della piazza

Il Comitato di Quartiere, che ha annunciato  per il prossimo ottobre un nuovo incontro con l'assessorato capitolino, ha provato a mettere sul tavolo tutte le questioni da affrontare. All'amministrazione comunale viene chiesto "se e come sarà coinvolta la cittadinanza per l'individuazione di un progetto di sistemazione superficiale di Piazza della Radio, ad oggi assente". In effetti la delibera con cui, nel 2013, il sindaco Alemanno autorizzava il PUP,  si interessa della sola parte interrata del progetto.

La delibera di Alemanno

Secondo quanto approvato in campidoglio, a piazzale della Radio è stato dato il via libera per realizzare  "un volume massimo  di  64.722,39 metri cubi" all'interno dei quali  sono previsti "456 posti auto, di cui 277 a rotazione e 179 destinati ai box pertinenziali". Una suddivisione che, ancora oggi, è oggetto di discussione. Il Comitato di Quartiere continua a chiedere all'amministrazione cittadina "come intenda vigilare sia sull’effettivo criterio di rotazione sia su tariffe che agevolino i residenti e i commercianti". Una questione strategica, in uno dei quadranti più popolosi della città.

I posti a rotazione ed i commercianti

"Non abbiamo mai avuto una netta pregiudiziale sulla realizzazione del parcheggio di piazza della Radio, a patto che si aumentino e si organizzino i posti a rotazione destinati ai parcheggi di scambio" ha fatto notare Alessandro Pallaro, presidente della rete di commercianti di Viale Marconi. C'è poi un'altra questione che, gli esercenti di zona, tengono a sottolineare. "Quel PUP serve a compensare i posti auto che si perderanno con la preferenziale di Marconi. Ma se il rinvenimento di reperti archeologici dovesse decretare l'impossibilità a procedere con il PUP,  cosa farà l'amministrazione per creare nuovi posti auto?". Per ora, l'ipotesi avanzata dal referente della rete locale, non prevede alcuna risposta.

Il destino degli alberi

Tra le tante questioni che si legano al futuro di piazza della Radio, c'è anche il destino degli alberi presenti. Sono 99  e "una volta realizzato il progetto – si legge in una relazione agronomica legata al PUP – ci saranno 131 alberi di cui 33 lasciati al loro posto, 36 trapiantati in gran parte nel medesimo sito ed in piccola parte delocalizzati nell'ambito del quartiere  e 62 alberi di nuovo impianto a compensazione di 30 abbattimenti". Il taglio di alcune essenze (soprattutto acacie e platani) sembra quindi inevitabile. "Far partire gli scavi senza aver previsto come sistemare la piazza – ha dichiarato Francesca Sappia, ex consigliera grillina del Municipio XI – è da irresponsabili, anche in considerazione degli alberi che andremo a perdere e che, chissà quando, saranno ripantati". Insomma i dubbi sull'operazione non mancano. All'amministrazione capitolina resta il compito di scioglierli anche perchè, residenti e commercianti, continuano ad invocare più informazioni e trasparenza.

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