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Sabato, 20 Aprile 2024
Portuense Monteverde / Via Bernardino Ramazzini

Forlanini: monta la protesta per il taglio dei servizi

La chiusura di alcuni reparti del Forlanini e l'assenza di certezze sul futuro, alimenta lo scontento. E mentre in molti chiedono conto alla Regione Lazio , il 30 giugno viene annunciata un'altra mobilitazione cittadina

Crescono le proteste dei sindacati di categoria e delle istituzioni locali, per le scelte che stanno riguardando l’ospedale Forlanini. C’è chi contesta la decisione di non accogliere altre degenze, chi invece pone l’accento sul destino degli operatori sanitari. Lo scontento è generale e per il 30 giugno, si prepara una manifestazione cittadina.

POCA TRASPARENZA - Intanto si segnalano numerose criticità. Salvatore Doddi, segretario regionale dell’IDV denuncia  “un’inspiegabile  silenzio sul futuro della struttura di Monteverde, con una solida e internazionale tradizione  medico-scientifica nel campo delle patologie polmonari e una utile funzione assistenziale per i cittadini di Roma e non solo”. Il leader laziale dell’Italia dei Valori, incalza la Regione chiedendo maggiore trasparenza e condivisione. Soffermandosi sull’ipotesi che l’Ospedale possa “essere destinato a grande Ostello per migranti e/o  profughi” riflette Doddi “il buon senso vuole che questa decisione sia almeno comunicata ai cittadini”.

I REPARTI CHIUSI - Più tranchant è la posizione di Fabrizio Santori. “Il Forlanini dal 30 giugno sarà un deserto  –premette il Consigliere Regionale –  Potrà essere ulteriormente occupato da sfollati, nomadi e da chiunque altro, ma il Presidente Zingaretti avrà le mani  libere di venderlo ai privati, anche arabi o cinesi che sono già in prima fila”. C’è poi un altro aspetto che Santori evidenzia “Con la comunicazione ufficiale della Direzione Sanitaria che prevede l’interruzione di accettazione di pazienti e la chiusura dei reparti di chirurgia toracica, endoscopia toracica, terapia intensiva malattie respiratorie,  si mette la parola fine a una delle più importanti strutture di Roma. Un patrimonio storico ma soprattutto socio-sanitario che  - aggiunge il Consigliere - avrebbe potuto ancora rappresentare un polo socio-sanitario nevralgico per la collettività”.

IL DESTINO DEI LAVORATORI - Sul piano occupazione, com’è intuibile, le proteste non mancano.  Il Nursind, ovvero il sindacato delle professioni infermieristiche, ha avanzato alcune considerazioni “riguardo “il provvedimento del Direttore Sanitario con il quale è stata decisa la chiusura delle degenze h24 nell’Ospedale Forlanini”.  Stefano Barone, Segretario amministrativo del Nursind Roma, osserva che “non si può prevedere di chiudere delle strutture, senza che si diano contemporaneamente delle soluzioni alternative. Ad esempio, che fine faranno gli operatori sanitari che operano nelle degenze e nella Terapia Intensiva? – si chiede il sindacalista del S.Camillo Forlanini - Per l’UCRI già è stato deciso il trasferimento? Quali saranno i tempi dell’eventuale trasferimento delle strutture interessate verso lo Spallanzani come da delibera?”. Molti interrogativi, che riguardano quindi tanto i servizi offerti ai degenti, quanto le necessarie garanzie dei livelli occupazionali. Domande che torneranno ad essere portate in piazza, in occasione della manifestazione prevista per il 30 giugno. Il titolo scelto, è emblematico “Forlanini: ultima chiamata”.

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