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Crisi Municipio XI: ecco perchè l'amministrazione Torelli è giunta al capolinea

Dai problemi con il viadotto della Magliana al ritorno dei rifiuti nella Valle Galeria: le principali criticità che il territorio di Arvalia ha vissuto negli anni dell'amministrazione pentastellata

Il presidente Torelli è stato sfiduciato. La mozione, presentata in aula, è stata votata da tutta l'opposizione.  Centrodestra, centrosinistra ed ex grillini,  come ha ricordato  Maurizio Veloccia (PD) si sono compattati "per porre fine all'agonia". Le criticità, nel corso di quasi tre anni di governo pentastellato, non sono mancate. Talvolta sono state laceranti. Non è un caso infatti che, negli ultimi diciotto mesi, la maggioranza abbia dovuto fare a meno di quattro "portavoce" grillini. Sono approdati nel Gruppo Misto e quindi si sono dovuti accomodare tra i banchi dell'opposizione. Da lì, martedì 9 aprile, hanno contribuito a porre fine all'esperienza del minisindaco pentastellato alla guida di Arvalia.

Gli affidamenti diretti

Il primo a lasciare la squadra del M5s è stato Mirko Marsella. Il rapporto con i colleghi, per sua stessa ammissione,  ha cominciato ad incrinarsi alla fine di gennaio del 2017. "Sono stato il primo ad accorgersi che, nel Municipio, erano stati fatti degli affidamenti diretti – ha raccontato a Romatoday - erano stati usati i fondi che dopo il terremoto erano stati destinati alle scuole per fare altre spese che nulla c'entravano". Affidamenti diretti del tutto leciti perchè gli importi erano al di sotto della soglia comunitaria di 40mila euro. Sul piano dell'opportunità però, la decisione non è piaciuta a chi, come Marsella, avrebbe perferito il ricorso ai bandi. 

I ritardi nell'apertura del sottopasso di Portuense

I rapporti dell'ex grillino col resto della squadra sono poi precipitati qualche mese più tardi, a causa dei ritardi nell'apertura del sottopasso di via Portuense. "Alla fine quella vicenda è stata affrontata dagli uffici tecnici ed è solo grazie alla loro bravura se si è sbloccata" ha ricordato Marsella. Quando ilsottopasso è stato  messo a disposizione degli automobilist la rottura con il Movimento 5 stelle si era ormai consumata. Ne è seguito un addio traumatico,condito da insulti e minacce.

L'emarginazione dei dissidenti

Il passaggio di Marsella all'opposizione è stato il primo di una lunga serie. Ne sono infatti seguiti altri tre. Quelli che hanno riguardato l'ex capogruppo M5s Martone e la consigliera Restivo, sono stati annunciati contemporaneamente. La decisione è arrivata nel giugno del 2018, a pochi giorni di distanza dai provvedimenti cautelari emessi nei confronti di Lanzalone e Parnasi. Ma i due consiglieri hanno sempre negato la connessione tra la loro decisione di andarsene e l'inchiesta Rinascimento. "Siamo garantisti" hanno tenuto a far sapere in quell'occasione. All'origine del duplice addio, al contrario, hanno indicato  "la progressiva emerginazione nelle scelte politiche municipali". Una condizione che, a loro dire, era nata per aver"espresso perplessità e opinioni divergenti su alcune tematiche". 

Il silenzio sullo stadio

Nell'ultima fase del loro mandato, i due grillini hanno anche provato a portare in aula il progetto legato a Tor di Valle. Va sottolineato infatti che, a differenza del vicino territorio  governato dal grillino D'Innocenti, il Municipio di Torelli non ha mai espresso un parere sullo stadio. E' naufragato anche l'ultimo tentativo di farlo. Gli ex pentastellati Restivo e Martone infatti, hanno cercato di portare all'attenzione del Municipio la delibera dei consiglieri capitolini Grancio e Fassina. Si tratta dell' atto con cui si chiede di annullare la dichiarazione di pubblico interesse. La discussione sul tema, in commissione urbanistica, è stata però calendarizzata per venerdì 12 aprile. Fuori tempo massimo.

Preferenziali e parcheggi interrati

Il triplice approdo di Marsella, Martone e Restivo nel gruppo Misto, ha cominciato a far scricchiolare la maggioranza dei grillini in Municipio XI. L'equilibrio, già precario, si è completamente perso quando anche la consigliera Francesca Sappia ha lasciato il gruppo dei pentastallati. Questa decisione, maturata a marzo, è stata preceduta da una serie di critiche mosse soprattutto sul tema della mobilità. Sappia è stata forse l'unica, nel M5s municipale, ad alzare la voce contro la canalizzazione del traffico sul viadotto della Magliana. Ed ha fortemente contestato anche il progetto di realizzare una corsia preferenziale a Marconi e soprattutto a Portuense. La distanza tra Sappia e la maggioranza municipale, accusata di accettare decisioni "calate dall'alto", è divenuta insanabile con la riproposizione del parcheggio interrato in piazzale della Radio

Il ritorno dei rifiuti nella Valle Galeria

Al di là delle specifiche ragioni che hanno portato gli ex grillini a passare al Gruppo Misto, e quindi a sfiduciare Torelli, nel Municipio XI sono emerse altre criticità. Una delle scelte maggiormente contestate ha riguardato la decisione di riportare i rifiuti nella Valle Galeria. Dopo l'incendio che ha distrutto il TMB Salario, il Campidoglio ha infatti stabilito di riaprire "il sito di trasferenza" di Ponte Malnome. Uno choc per i residenti che avevano condiviso con molti attivisti grillini le battaglie per la chiusura di Malagrotta. Neppure le rassicurazioni della Sindaca e dell'allora assessora  Montanari, sono servite a mitigare la protesta in quel territorio.

Il viadotto della Magliana

Nel corso dell'amministrazione Torelli, c'è stato sicuramente un'altra questione che ha fatto molto discutere: la viabilità. A pagarne dazio sono stati soprattutto gli automobilisti che utilizzano il viadotto della Magliana. L'infrastruttura è stata protagonista di una duplice iattura. Prima la canalizzazione del traffico, avviata all'inizio dell'estate del 2018 e proseguita fino al termine di agosto, tra le proteste dei romani. Sono stati migliaia, ogni giorno, i veicoli incolonnati sull'A91. Terminata quella pagina, il viadotto è stato interessato da un lunghissimo intervento manutentivo che, ancora una volta, ha causato restringimenti e disagi. Il perdurare dei cantieri, per quanto non  imputabile al Municipio XI, ha contribuito ad esacerbare gli animi contro l'amministrazione locale

La preferenziale di via Portuense

Sempre in tema di viabilità, va registrata anche la mobilitazione messa in campo contro la preferenziale di via Portuense. I cittadini hanno raccolto firme ed hanno anche manifestato contro un progetto che, ancora una volta, è stato fortemente voluto dalla stessa amministrazione capitolina. Le proteste sono arrivate tardi, come l'atto con cui l'ente di prossimità, a sopresa, ha bocciato quell'intervento. La Sindaca, anche in questo caso, si era già spesa a favore dell'operazione. A farne le spese è stata però la tenuta di un suo Municipio. Il terzo che perde da quando è stata eletta in Campidoglio.

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